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FLM su FESI : NO allo stesso trattamento tra chi ha operato sul campo e chi ha fruito degli istituti di Temporanea Dispensa dal Servizio

Riceviamo e pubblichiamo:

La Federazione Lavoratori Militari (FLM) è venuta a conoscenza attraverso fonti aperte (Facebook) e sito web www.nonsolomarescialli.it del comunicato stampa pubblicato da un’ “associazione professionale militare a carattere sindacale” circa una “palpabile preoccupazione” pervenuta ad essa da parte dei propri “iscritti” nel merito dei criteri di attribuzione del FESI (Fondo Efficienza Servizi Istituzionali) per l’anno 2021.

In particolare questo “tangibile turbamento” afferisce a “vociferazioni” di RadioNaja24 (ndr), le quali “riferiscono” che il periodo trascorso dalle donne e dagli uomini militari nella posizione amministrativa di “Temporanea Dispensa dal Servizio” non verrà considerato nel computo delle giornate utili ai fini della corresponsione del prefato istituto economico (FESI).

Vogliamo ricordare alla “preoccupata” sigla “sindacale” militare ed a tutti i suoi “iscritti” che, la “Temporanea Dispensa dal Servizio” è una delle posizioni amministrative riconosciute al personale militare, dallo Stato Maggiore della Difesa, oltre al lavoro agile, alla licenza straordinaria per isolamento fiduciario e quarantena non computabile nei 45 giorni di aspettativa (leggasi in più), alla flessibilità dell’orario di servizio (sempre nel rispetto delle ore settimanali previste dal CCNL) e non meno importanti, all’incremento dei giorni destinati alla tutela della genitorialità e della famiglia; in aderenza ai contenuti dei vari DPCM emanati fin dall’inizio della pandemia, atti a contrastare ovvero ridurre al minimo, il rischio di contagio nella comunità militare derivante dagli effetti virulenti del COVID-19.

Desideriamo, inoltre, rassicurare la predetta “allarmata” sigla “sindacale” militare ed a tutti i suoi “iscritti” che, la Federazione Lavoratori Militari (FLM), porrà in essere tutte le iniziative, nei confronti delle autorità politiche e militari, necessarie affinchè, il FESI non si traduca in FES(S)I, laddove per fessi, appunto, risulti essere quel personale militare che, non ha potuto usufruire di alcun istituto poiché rimasto in guarnigione ovvero dispiegato sull’intero territorio nazionale, al fine di garantire H/24, a rischio della propria incolumità e a discapito anche dei propri cari, i necessari protocolli di sicurezza e supporto alla popolazione (es. costituzione di cinturazioni di sicurezza territoriali, controllo del territorio, costruzione di arterie modulari ospedaliere, collaborazioni ed assistenza professionali sanitarie con quelle pubbliche, e finanche il trasporto delle povere spoglie dei nostri connazionali rapiti dal CORONAVIRUS) e la continuità dei compiti istituzionali destinati alle Forze Armate e ai Corpi di Polizia ad ordinamento militare.

È a loro e solo a loro che DEVE essere riconosciuto il meritato istituto del FESI!
Ognuno ha fatto la sua parte in questo periodo emergenziale e a chi non è stato in servizio, non può e non deve essere riconosciuto lo stesso trattamento di chi lo è stato. Ce lo chiedono tutti i soldati, gli avieri, i marinai, i carabinieri e i finanzieri iscritti alla Federazione Lavoratori Militari (FLM) e auspichiamo a questo punto anche, di quelli non iscritti.

Un sindacato DEVE soprattutto garantire EQUITÀ, ma allo stesso tempo il riconoscimento dei sacrosanti diritti di GIUSTIZIA!

Per usare un eufemismo casermale, non si può essere sempre diversamente eterosessuali con il fondoschiena degli altri!
per il Direttivo Nazionale

Federazione Lavoratori Militari (FLM)
Il Segretario Generale Nazionale
Giuseppe de FINIS

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