Coronavirus in calo nelle carceri italiane. SAPPE: “Oggi affetti 531 detenuti: erano più di 1.000 a metà dicembre. Contagi in calo anche poliziotti ed impiegati. Ripartire da potenziamento area penale esterna e richiami Corte dei Conti su assunzioni personale”

“Nelle ultime settimane c’è stato un netto calo di casi di Coronavirus nelle carceri italiane.

Gli ultimi dati forniti dall’Amministrazione Penitenziaria ci dicono che sono positivi al virus 599 poliziotti penitenziari e 531 detenuti, quasi tutti seguiti e gestiti internamente agli istituti. 58 sono i positivi tra i dipendenti “civili”, ossia appartenenti alle Funzioni centrali.

Numeri confortanti rispetto agli oltre mille detenuti e agli oltre ottocento poliziotti positivi al virus che contavamo a dicembre.

Resto dell’idea che, probabilmente, se fossero stati raccolte le grida di allarme lanciate dal SAPPE a gennaio 2020 avremmo potuto fronteggiare l’emergenza con i quantitativi necessari di DPI”.

Lo dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
Capece torna a sottolineare come “resti promiscuità la somministrazione delle vaccinazioni per il Covid-19 tra operatori penitenziati tutti e detenuti.

Ricordo a me stesso che la promiscuità nelle celle può favorire la diffusione delle malattie, specie quelle infettive”. 

 Per il SAPPE, dunque, “resta indispensabile monitorare costantemente la questione e predisporre ogni utile intervento a tutela dei poliziotti e degli altri operatori penitenziari”.

“Ribadiamo che non è corretto strumentalizzare la pandemia per chiedere amnistie o indulti perchè a poco servono se non seguono riforme strutturali”, conclude Capece.

Piuttosto, servirebbe, ad esempio, un potenziamento dell’impiego di personale di Polizia Penitenziaria nell’ambito dell’area penale esterna.

A nostro avviso è fondamentale potenziare i presidi di polizia sul territorio – anche negli Uffici per l’Esecuzione Penale esterna -, potenziamento assolutamente indispensabile per farsi carico dei controlli sull’esecuzione delle misure alternative alla detenzione, delle ammissioni al lavoro all’esterno, degli arresti domiciliari, dei permessi premio, sui trasporti dei detenuti e sul loro piantonamento in ospedale.

E per farlo, servono nuove assunzioni nel Corpo di Polizia Penitenziaria, come ha correttamente ricordato anche la Corte dei Conti laddove ha ricordato quel che il SAPPE dice da tempo: ossia che l’organizzazione del Corpo di Polizia PENITENZIARIA ha visto solo una parziale attuazione della riforma prevista dalla ”Legge Madia” per quanto riguarda il completamento  degli organici ed è per necessario  concludere l’intero processo, anche con riguardo all’allocazione delle  risorse umane sotto il profilo territoriale”.

Il SAPPE evidenzia infine che la Corte dei Conti, con la Deliberazione 25 gennaio 2021, ha evidenziato come “la copertura organica, ridotta da 45.121 unità a 41.402 unità complessive, costituisce un elemento di particolare rilevanza ai fini di una  efficace gestione della sicurezza del sistema di prevenzione pena”.

Roma, 3 febbraio 2021

Dott. Donato CAPECE – segretario generale SAPPE –

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