Concorso Polizia di Stato: Il decreto semplificazioni che ha complicato la vita dei militari VFP

Un incremento dei posti previsti per le assunzioni da 893 a 1182 per la sola l’aliquota dei civili e un decreto chiamato semplificazione, di fatto hanno complicato la vita dei VFP1 che intendevano arruolarsi nella Polizia di Stato. La denuncia di Antonio Resistente, uno dei tanti che non ha potuto arruolarsi nella Polizia di Stato, “grazie” all’entrata in vigore dei succitati provvedimenti, spiega nel dettaglio cosa è accaduto negli ultimi anni.

Antonio oggi è una Guardia Giurata, ma non dimentica l’esperienza degli anni trascorsi nell’Esercito  Italiano: ” mi ha formato come uomo e professionalmente. Un’esperienza che mi ha insegnato dei valori.”.

Gentile Redazione,

mi chiamo Antonio Resistente ho anni 30 e sono cittadino di questa Repubblica. Vi invio questa lettera per esprimere tutto il mio disappunto in merito ad una questione che mi sta molto a cuore.

Mi riferisco al concorso per Allievi Agenti Polizia di Stato – Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana – 4^ Serie Speciale “Concorsi ed Esami” pubblicato il 26 maggio 2017  (link del bando per l’assunzione di 1.148 Allievi Agenti ).



Però occorre effettuare una panoramica cronologica sugli eventi partendo nel spiegare il bando, nello specifico prevedeva l’assunzione di 1148 Allievi Agenti suddivisi in tre differenti aliquote, cosi composte:

  1. a) 893 posti, per esame, aperto ai cittadini italiani, purché in possesso dei requisiti prescritti per l’assunzione nella Polizia di Stato;
  2. b) 179 posti, per esame e titoli, per coloro che sono in servizio, da almeno sei mesi alla data di scadenza della domanda di partecipazione al concorso, come volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1) o in rafferma annuale, purché in possesso dei requisiti prescritti per l’assunzione nella Polizia di Stato;
  3. c) 76 posti, per esame e titoli, per i volontari in ferma prefissata di un anno (VFP1) collocati in congedo, al termine della ferma annuale, alla data di scadenza della domanda di partecipazione al concorso, nonché ai volontari in ferma quadriennale (VFP4), in servizio o in congedo, purché in possesso dei requisiti prescritti per l’assunzione nella Polizia di Stato.

 

Tra i requisiti di partecipazione occorreva:

  • aver compiuto il 18esimo anno di età e non aver compiuto il 30esimo anno di età (le categorie militari, lettere B e C del bando, godevano dell’elevazione del limite anagrafico fino ad un massimo di 3 anni per ogni anno di servizio militare prestato)
  • essere in possesso del diploma di scuola media, con la possibilità di scorrimento delle tre aliquote per 3 anni.

 

Per ottenere l’Idoneità occorreva superare una prima prova composta da un test di cultura generale. Superato il questionario si veniva convocati in base al punteggio ad effettuare le prove di efficienza fisica, le visite mediche e le prove psicoattitudinali.

Fu pubblicato successivamente sulla Gazzetta Ufficiale e sul  bollettino del Ministero un incremento dei posti che ha modificato il numero delle assunzioni da 893 a 1182 per l’aliquota dei civili (A), da 179 a 645 per i partecipanti militari (aliquota B) e da 76 a 276 per i militari dell’aliquota C.

In questa fase siamo già nel 2018, da qui in poi si verificheranno una serie di eventi, legati anche alle vicissitudini del passato Governo, che crearono il caos più totale.Il 2018 è l’anno in cui partono i corsi di formazione, da aprile a giugno si susseguono le assunzioni degli idonei delle rispettive categorie. Come in tutti i concorsi una piccola parte degli Idonei purtroppo resta fuori graduatoria perché in esubero rispetto alle necessità di assunzione e quindi vengono “parcheggiati” momentaneamente in attesa di uno scorrimento della graduatoria.

E proprio così a ottobre 2018 il Ministero dell’Interno, considerando le gravi carenze di organico, pubblica il bollettino per gli scorrimenti che inspiegabilmente cita solo l’aliquota dei ragazzi civili.

Le due categorie B e C del bando, quella dei volontari militari in servizio e in congedo, non vengono menzionate lasciando a casa così 61 tra ragazze e ragazzi IDONEI tanto quanto i colleghi della categoria dei civili che in data otto novembre partono per le scuole di formazione.

Nel gennaio del 2019, all’interno del Decreto semplificazione c’è un emendamento che modifica in modo retroattivo i requisiti del bando del 2017 abbassando il limite di età a 26 anni non compiuti e rendendo obbligatorio il diploma di scuola superiore.

Il ddl entrata in vigore poco prima del nuovo scorrimento permettendo così ai partecipanti con età anagrafica e votazione più bassa di superare i rispettivi colleghi con punteggi e ed età superiore ai 26 anni. Inevitabili i ricorsi al Tar, la categoria dei civili ha visto accolti i ricorsi e quindi ottenere la cautelare che gli ha permesso di proseguire con l’iter concorsuale. In merito successivamente si pronuncia il Consiglio di Stato che obbliga l’Amministrazione ad assumere quei ragazzi IDONEI con RISERVA nel ruolo di Allievi Agenti al primo corso di formazione utile. Per le due categorie dei militari invece il Tar respinge i loro ricorsi, vedendosi così doppiamente tagliati fuori per il mancato scorrimento e per il cambio di requisiti anagrafici e di studio.

Le tre categorie, tramite dei rappresentanti, decidono di unirsi e manifestare ed ottenere delle risposte dal governo. Molti rappresentati politici hanno fatto promesse ma ad oggi la situazione è immutata.

Intanto il tempo passa, i 455 Idonei con Riserva sono fermi in attesa che il Ministero li assuma come le sentenze hanno deciso.

I partecipanti delle categorie militare attendono dal 2018 il loro primo scorrimento. Sono ragazzi che in passato hanno deciso di intraprendere questa strada, ovvero quella di indossare, dapprima, la divisa dell’Esercito e in un secondo momento cercare di indossare quella da Poliziotto. Infatti ricordiamo che fino all’anno 2017 per poter accedere ai concorsi per le Forze di Polizia bisognava avere un trascorso di almeno 6 mesi nell’ambito delle Forze Armate.

Inizia così una vera e propria battaglia per un nostro sacrosanto diritto. Per i 455 ICR di partire per il corso di formazione avendo GIA’ tra le loro mani il foglio dell’idoneità che la stessa amministrazione che li ha esclusi per il cambio di requisiti gli ha consegnato. Per la categoria militare collocata in congedo, uno scorrimento di graduatoria mai avvenuto, nonostante avessimo raggiunto un punteggio idoneo per la quale lo scorrimento doveva essere effettuato.

Abbiamo chiesto aiuto alla classe politica per far presentare, prima della votazione dell’ultima legge al bilancio, una serie di emendamenti che permetteva la risoluzione a questa problematica in modo tale da farci gioire tutti quanti insieme ma gli stessi emendamenti durante le votazioni sono stati respinti e di conseguenza siamo stati rimbalzati al Decreto Mille Proroghe (in attesa della pubblicazione). Intanto abbiamo chiesto aiuto a tutte le sigle sindacali in modo tale da premere sulla situazione sollecitare la classe politica a cercare una risoluzione. Abbiamo chiesto aiuto anche ai media, in modo da poter far conoscere anche alla società la nostra situazione.



Attendiamo ancora una risposta e come detto prima il tempo passa inesorabilmente e in modo anche veloce, visto che tra poco l’idoneità per i 455 scadrà e non avrà più valore e per le aliquote militari ci sarà la scadenza della graduatoria trascorsi i 3 anni dall’apertura del bando.

Tengo a precisare due cose, la prima è che la situazione nostra e quella dei 455 ICR, seppur legata allo stesso concorso e allo stesso obiettivo, sono situazioni diverse tra loro e che le une non implicano l’esclusione delle altre.

Motivo principale è la diversità delle aliquote di partecipazione, i primi (ICR categoria civile) per l’aliquota A e i secondi (categoria miliari in congedo) aliquota C, il secondo motivo è che i 455 ICR hanno già tra le loro mani il foglio di idoneità e di conseguenza tutto il diritto di partire per il corso di formazione, mentre i ragazzi militari collocati in congedo attendono uno scorrimento di graduatoria che gli permetterebbe di proseguire con l’iter concorsuale con gli accertamenti sanitari e le prove di efficienza fisica.

Mi sono sentito in dovere di portare avanti, almeno fino a quando ne avrò la possibilità, questa battaglia. Nel lontano 4 giugno 2012 ha avuto inizio la mia avventura più bella, presentai domanda come VFP1 ( VOLONTARIO IN FERMA PREFISSATA) nell’Esercito per poter poi perseguire e raggiungere quel sogno chiamato Polizia di Stato. Per me, come tanti altri ragazzi è stata ed è UNA SCELTA DI VITA e non la semplice ricerca di un occupazione, consapevoli di voler svolgere una professione, un mestiere difficile e complesso in tutte le sue sfaccettature.

Un’esperienza, quella negli anni trascorsi in Esercito, che mi ha formato come uomo e professionalmente. Un’esperienza che mi ha insegnato dei valori, anche le più piccole. Il valore della famiglia, che quando si è in giovane età ci si fa poco caso ma una volta lontani da casa si capiscono molte cose.




Uno dei giorni più triste e difficili è stato quello del 4 giugno 2015 dove per forza maggiore ho dovuto lasciare quella vita congedandomi per fine ferma. Ho lasciato alle mie spalle bei ricordi ma anche momenti brutti che mi hanno insegnato tanto, il “Cameratismo” che mi ha insegnato a vivere e convivere con persone che mai pensavi di incontrare ma che amano come me la divisa. Quella divisa che indossavo ma soprattutto quella che sogno ancora oggi di indossare. Sogno infranto per chissà quale motivo, stroncando i miei sogni e di tanti ragazzi che come me una divisa l’hanno già indossata con dedizione, impegno e sacrificio.

Dopo il congedo sono rimasto a vivere la mia vita qui a Torino, dove risiedo da ormai 5 anni, trovando impiego come Guardia particolare Giurata. All’inizio è stata dura, non avevo una casa ne un’auto per potermi spostare ma solo uno zaino dove all’interno c’era tanta speranza e volontà di ricominciare e ancora quel sogno di entrare nella grande famiglia della Polizia di Stato.

Apprezzo la mia quotidianità anche se costantemente penso a quanto sia assurda la situazione in cui mi trovo.

Sicuramente fino a quando non ci sarà risposta certa continuerò a battagliare per quel sogno e, probabilmente, per quel sacrosanto diritto che ci è stato tolto.

Concludo dicendo e chiedendo a gran voce RISPETTO per chi ha scelto CONSCIAMENTE di partire come VFP1, di voler intraprendere questa strada. RISPETTO PER CHI COME ME UNA DIVISA L’HA GIÀ INDOSSATA CON ONORE, DEDIZIONE E SACRIFICIO.

RISPETTO per coloro (455 ICR) che posseggono il foglio di idoneità e sono pronti alla partenza del corso di formazione.

Mi auguro che tutta questa storia abbia esito positivo e che mai più si verificheranno situazioni del genere!

Ringraziandovi per la corese attenzione porgo distinti saluti

Antonio Resistente, militare in congedo aliquota C.


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