Aggredì marinaio durante cerimonia : ho 5 microchip impiantati….sento le voci



E’ stata giudicata Incapace di intendere e volere al momento dei fatti , ma socialmente pericolosa,  la 43enne moldava che accoltellò un ufficiale della Marina Militare Italiana lo scorso 31 maggio durante le prove di una cerimonia. La consulenza psichiatrica che la procura aveva affidato al dottor Roberto Zanfini, non lascia spazio a dubbi.

La 43enne moldava fu bloccata quasi subito grazie all’intervento del comandante della polizia locale Andrea Giacomini . Da quanto si apprende dal “Resto del Carlino”, nella relazione del dottor Roberto Zanfinia, la donna  soffrirebbe di deliri e di mania di persecuzione, quindi ritenuta ” socialmente pericolosa e la si può contenere in struttura sanitaria adeguata”.


Durante l’udienza  di convalida del suo arresto per tentato omicidio, riferì che le erano stati impiantati cinque  microchip nel corpo, indicando anche i punti esatti in cui , un ex compagno a Galeata, su ordine di Putin, di Berlusconi e della Merkel, gli impiantò i dispositivi.

Da quegli stessi dispositivi, vennero improvvisamente inviati degli ordini, sotto forma di “voci ossessionanti” che gli intimarono di uccidere un maresciallo dei carabinieri. La mattina del tentato omicidio in piazza non c’erano carabinieri, ma  soltanto marinai alle prese con le prove della parata della festa del Primo giugno,  allora la donna si accanì contro la prima divisa che gli capitò sotto tiro. La moldava dopo l’udienza di convalida dell’arresto è rimasta “ospite” del reparto psichiatrico e difficilmente lascerà la struttura.





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